fbpx

La complessità del ruolo del caregiver informale

Il termine caregiver informale definisce quella figura familiare o amicale che si occupa di una persona malata, anziana o disabile. Il caregiver informale presta il proprio aiuto nella gestione della quotidianità e della malattia, offrendo anche un importante sostegno emotivo, di compagnia e vicinanza, diventando un vero e proprio riferimento per l’altro.

Se ti stai occupando di una persona cara, sai quanto ricoprire questo ruolo non sia sempre semplice. Richiede di investire molte energie sia a livello fisico che mentale e spesso si sovrappone alla tua quotidianità fatta di doveri, di bisogni e di responsabilità non solo nei confronti della persona di cui ti stai occupando ma anche della tua famiglia, del tuo lavoro, di te stesso e delle tue esigenze.

È normale quindi che tu viva momenti di fatica, stress, tensione, tanto più durante questa emergenza sanitaria, in cui la situazione che stai vivendo è di per sé diversa, e alle volte carica di preoccupazioni, di ansie, di paure. 

È possibile che ti capiti di rapportarti all’altro con uno stato d’animo più teso, allarmato, affaticato ed è altrettanto normale che ti trovi a fare i conti con dei vissuti che puoi sentire pensanti e difficili da gestire. Penso, per esempio, a tutte quelle situazioni in cui è necessario gestire la paura per la tua salute e per quella dell’altro, oppure la rabbia legata alla necessità di fare i conti con il tuo senso di impotenza, o a quelle volte in cui non ti senti ascoltato o apprezzato, o al senso di colpa per non aver risposto a tutti i bisogni che l’altro ti porta o alle richieste e necessità dei contesti di vita che abiti.

Proprio per la complessità del ruolo che stai ricoprendo è necessario che tu riesca a dosare le tue energie, il tuo tempo e la tua disponibilità ricercando un giusto equilibrio tra le necessità della tua vita e le necessità della vita della persona che stai assistendo.

Ascoltati, inizia a riconoscere i tuoi vissuti e i tuoi limiti, e, quando necessario, concediti di staccare, per poter garantire una presenza e una vicinanza più autentica ed efficace.

Quando possibile prova a condividere con il tuo caro le tue difficoltà così da comprendere, anche grazie al suo aiuto, quali siano i suoi reali bisogni evitando di assumenti responsabilità non necessarie. Chiedigli esplicitamente, in modo semplice e diretto, come vorrebbe che tu gli stessi accanto, quali reali necessità ha, come puoi essere d’aiuto e così via. Recuperate queste informazioni le puoi poi ordinare secondo priorità definendo quali richieste sono pertinenti, ovvero di quali ti puoi davvero occupare in prima persona, e quali sono urgenti, ordinandole a loro volta dalla più urgente alla meno urgente.

Questa piccola strategia ti consentirà di avere uno schema preciso delle cose da agire, definendo quelle di cui ti puoi occupare in prima persona e quelle invece da delegare, permettendoti così di muoverti con maggiore consapevolezza e senza sentirti sopraffare dalle mansioni e dagli eventi.

Leave A Reply

X